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Crederci, sempre

13/04/2023

Il ciclismo è bello proprio per questo. Perché quando alla mattina di una tappa apparentemente dall’esito scontato come poteva sembrare quella di oggi, la Enna-Termini Imerese, Tappa 3 del Giro di Sicilia 2023, un drappello di corridori evade dal gruppo, al 99% si sa che verranno ripresi, ma quell’1% di possibilità è ciò di cui si nutre questo sport. L’incertezza, l’imprevedibilità, a volte il dramma – sportivamente parlando, ovvio -, la volontà di ribaltare un copione già scritto; ebbene, oggi si sono incarnati in un nome e un cognome: Joel Suter. 

Questo ragazzone di 190 cm della Tudor, nato a Frutingen, in Svizzera, ha messo nel sacco tutto il gruppo, portando a compimento un’impresa che sicuramente ricorderà a lungo. Questa mattina il suo nome si era ben mischiato con quello degli altri fuggitivi, vale a dire Pierelis Belletta (Biesse-Carrera), Michele Berasi (General Store-Essegibi-F.lli Curia), Roberto Carlos González (Mg.K Vis-Colors for Peace), Giacomo Garavaglia (Work Service-Vitalcare-Dynatek) e Edoardo Faresin (Zalf Euromobil Désirée Fior). Al traguardo volante si è disinteressato di punti (e soldi) e anche al GPM ha lasciato perdere punti (e soldi). Il suo momento sarebbe arrivato diversi chilometri più avanti.

“A metà tappa ho pensato che il gruppo venisse a riprenderci, poi però nel finale ho visto che il vantaggio era ancora buono e a quel punto ho provato il tutto per tutto”. Il gruppo, infatti, ha lasciato oscillare per diversi chilometri il vantaggio dei battistrada tra i 3 e i 4 minuti, e solo negli ultimi 30 km ha cominciato a rinvenire con maggiore decisione. A meno di 20 km dal traguardo di Termini Imerese il gap era ancora di circa un minuto, così Suter ha salutato i compagni di avventura e ha cominciato a cullare il suo sogno.

Solo a quel punto il gruppo si è reso conto che davanti c’era il campione nazionale svizzero a cronometro – per farlo aveva battuto Mauro Schmid della Soudal-QuickStep, non uno qualsiasi – e tutte le squadre si sono messe a tirare all’impazzata. Suter, imponente ed elegante, ha sempre tenuto compostezza e potenza, ma per arrivare al traguardo c’erano 1300 metri di salita al 5-6%, che avrebbero tagliato le gambe un po’ a chiunque fosse stato in fuga da 140 km. Non a Suter, che ha approcciato la salitella finale con una dozzina di secondi, ha sfruttato i cinque tornanti per respirare un pochettino, ed è giunto al traguardo, a braccia alzate, con 4 secondi di vantaggio sul gruppo regolato dal padrone di casa Filippo Fiorelli (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) su Elia Viviani (Nazionale Italiana).

L’1% di possibilità di arrivare con cui si era lanciato in fuga questa mattina è diventato improvvisamente un 100%. E domani, i fuggitivi, potranno di nuovo sognare di arrivare vittoriosi sul traguardo di Giarre. 

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