Paolo Bellino: “Le Classiche che organizziamo, e che hanno un’esposizione mediatica per tutto l’anno, non sono solo grandissime manifestazioni sportive ma hanno una capillarità sul territorio nazionale che pochi eventi possono vantare. A livello di audience televisiva 120 milioni di spettatori guardano queste manifestazioni grazie ai 200 paesi collegati nei cinque continenti. Questa esposizione sulle varie emittenti genera un valore di oltre 40 milioni di euro per i partner coinvolti. Queste corse – che spaziano dalla Sicilia a tutto il centro Italia (Toscana, Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo) fino a Lombardia, Liguria e Piemonte – hanno anche un fortissimo impatto diretto sui territori attraversati. Siamo certi che con un partner di prestigio e capillare in tutta Italia come Crédit Agricole potremo continuare a crescere ulteriormente e portare risultati importanti per le nostre due aziende.”
Marco Briata: “Il ciclismo è tra gli sport che maggiormente rappresentano e promuovono la transizione ad una società sempre più sostenibile. Grazie a questa partnership il nostro Gruppo potrà veicolare i suoi valori legati alla transizione verso un’economia sempre più rispettosa dell’ambiente e della società, mettendo in campo numerose iniziative per coinvolgere i clienti con attività e prodotti dedicati.”
Giuseppe Saronni: “Sono particolarmente affezionato a tutte queste classiche che mi evocano grandi ricordi in quanto in carriera ho avuto la fortuna di vincerle tutte, ad eccezione della Strade Bianche che non erano ancora nate. Tra queste la vittoria che ho più nel cuore è quella della Milano-Sanremo 1983, ottenuta indossando la maglia di Campione del Mondo.”
Gianni Bugno: “Tutte queste classiche italiane sono pezzi importanti della storia del ciclismo. Ricordo con gioia la Milano-Sanremo del 1990, un’edizione storica che ho vinto con quella che è tuttora la media più alta. Non era la corsa più adatta a me e per questo vincerla è stata un’emozione speciale.”
Filippo Pozzato: “Nella mia carriera sono stato capace di vincere un’edizione della Tirreno-Adriatico e, qualche anno dopo, la Milano-Sanremo. Col passare degli anni ci ho riprovato più volte, sono sempre stati obiettivi prestigiosi a cui puntano tantissimi corridori. A fine carriera ho avuto anche l’opportunità di correre la Strade Bianche, una gara giovane ma già molto ambita e che meriterebbe di diventare una Classica Monumento per la sua bellezza.”
Damiano Cunego: “Dopo la prima vittoria nel 2004 Il Lombardia è diventato uno degli obiettivi che mettevo nel mirino in ogni stagione. Il percorso era perfetto per le mie caratteristiche e, uscendo bene dalla Vuelta e dal Mondiale, riuscivo ad arrivarci nelle migliori condizioni. Aver centrato tre volte il successo mi riempie di orgoglio.”
Ivan Basso: “Nella mia carriera non sono mai riuscito ad impormi in queste bellissime corse che ho sempre affrontato con grande grinta. Sono andato vicino a vincere Il Lombardia, chiudendo al terzo posto l’edizione del 2004, vinta proprio da Damiano. Le mie caratteristiche erano più da corse a tappe ma mi sarebbe piaciuto portare a casa una di queste gare.”