Non basta il fatto che sia stato uno dei loro migliori risultati stagionali. Sia Filippo Fiorelli, oggi, che Vincenzo Albanese, ieri, hanno pensato che il secondo posto fosse un enorme beffa (Fiorelli è stato pure retrocesso). Per motivi simili, entrambi avrebbero voluto quella vittoria ad ogni costo, ma Juan Sebastian Molano si è messo di traverso sia a Licata che a Mondello.
Per Fiorelli il motivo è di facile intuizione, perché lui, palermitano di Ficarazzi, è cresciuto a meno di 30 km dall’arrivo odierno e vincere davanti ai suoi tifosi sarebbe stata una vera e propria apoteosi. In più, Fiorelli è ancora alla ricerca della prima vittoria da professionista, sebbene abbia più di qualche vittoria in gare semiprofessionistiche di categoria .2. La sua, poi, è una storia particolare, perché ha preso in mano per la prima volta una bicicletta da corsa che aveva 20 anni, ha cominciato ad allenarsi nei dintorni di Palermo e vincere diverse granfondo. Così si è messo a cercare squadra in Toscana, anche se non è facile se sei un amatore che arriva dalla Sicilia. Alla fine, però, ce l’ha fatta, è partito da una piccola squadra di quartiere e nel giro di 5 anni è diventato professionista in maglia Bardiani-CSF-Faizanè. Vincere oggi a Mondello avrebbe chiuso un cerchio meraviglioso, anche perché non capita così spesso di correre in casa per un siciliano. Invece non solo è stato battuto da Molano, ma è stato anche retrocesso per un movimento pericoloso in volata.