Il suo palmares parla di 130 vittorie in carriera. 130! Eppure, ad ogni vittoria di Alejandro Valverde, ci si meraviglia, si applaude e si aggiunge un tassello ad una carriera di un corridore straordinario. Dal 2003 ad oggi è sempre stato a livelli altissimi e, anzi, il meglio lo ha probabilmente dato quando ha superato i 32 anni. Un campione infinito, che c’era quando Lance Armstrong dominava i Tour de France e c’è ora che Tadej Pogacar, Remco Evenepoel e compagnia fanno il bello e il cattivo tempo nelle corse più importanti del mondo. Lui che, 41enne, potrebbe quasi essere il loro papà ma che invece si diverte ancora come un matto.
E non è che di batoste sui denti non ne abbia prese, anzi, ma la forza di questo ragazzo intramontabile è proprio quella di rialzarsi continuamente, affrontare qualsiasi avversità e ripartire come se di anni ne avesse 25 o 30. Basti pensare che nel 2017, a 37 anni, si è rotto rotula e astragalo nella cronometro inaugurale del Tour de France: “carriera finita” si leggeva in giro, ed era anche normale pensarlo vista la sua età e la serietà dell’infortunio. Invece più di sei mesi dopo è tornato in bicicletta e in men che non si dica è tornato quello che era prima, inanellando una serie impressionante di vittorie. E, anzi, si è tolto la soddisfazione probabilmente più grande della carriera: il Mondiale di Innsbruck 2018, che gli è valso anche il Velo d’Or.