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Talento e programmazione

14/04/2022

Una fucina di talenti. Si può semplicemente riassumere così il Cycling Team Friuli che, ormai da qualche anno, è una delle realtà più belle a livello giovanile in Italia. I professionisti in gruppo che son passati dal Friuli cominciano ad essere tanti, da Giovanni Aleotti a Jonathan Milan, passando per Matteo Fabbro, Mattia e Davide Bais, ma anche Nicola Venchiarutti, che oggi ha chiuso quarto sul traguardo di Piazza Armerina con la maglia della Work Service Vitalcare Vega.

Tecnologia e innovazione uniti a quell’ambiente familiare che aiuta i ragazzi a non stressarsi e coltivare le loro potenzialità hanno fatto sì che il CT Friuli diventasse una realtà ammirata anche all’estero. Non a caso, da quest’anno è diventata ufficialmente la formazione satellite della Bahrain-Victorious, che, dopo aver testato le qualità di Jonathan Milan, da qui in avanti pescherà probabilmente con più frequenza dal Friuli. La formazione di patron Roberto Bressan può contare anche su un laboratorio che gli permette di rimanere aggiornato su uno sport sempre alla ricerca dei marginal gains, il CT Lab, progetto non banale per una squadra che agisce perlopiù a livello giovanile.

E poi c’è Fran Miholjevic, probabilmente il corridore simbolo del CT Friuli per questo 2022. Suo papà è Vladimir Miholjevic, ex professionista e probabilmente uno dei ciclisti più rappresentativi della storia croata, che ha corso in Italia con Liquigas e Acqua&Sapone e oggi è direttore sportivo proprio della Bahrain-Victorious. Fran, però, è tutto tranne che un figlio di papà e oggi l’ha dimostrato, vincendo tra i professionisti ancor prima di diventare professionista. Cosa che, a questo punto, sorprenderebbe se non accadesse già il prossimo anno.

Fisico statuario, Fran è un corridore moderno, in grado di difendersi un po’ su tutti i percorsi. Quello di oggi era un percorso da classiche, con tanti saliscendi e poco spazio per respirare, e lui ha fatto valere tutta la sua potenza salutando i compagni di fuga e prodigandosi in un assolo di una dozzina di chilometri. La cosa impressionante è che ha perso pochissimi secondi nonostante dietro per qualche chilometro se le siano date di santa ragione.

Ha solo 19 anni, i suoi margini sono tutti da scoprire ed è giusto lasciarlo crescere con calma. Intanto domani potrà testarsi sull’Etna e godersi la Maglia Giallo-Rossa di leader della classifica generale. Non si sa mai che possa sorprenderci ancora…

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