altimetria
planimetria
info tecniche
Tappone di montagna (216 km la tappa più lunga del Giro di Sicilia) con 3 GPM di categoria superiore e l’arrivo al termine dell’ultima discesa. Dopo circa 50 km lungo la costa si scala la salita di Floresta (complessivi 40 km al 3% medio con tratti al 7%). Segue una lunga discesa e dopo Linguaglossa si affronta la salita all’Etna (loc. Due Monti) di quasi 18 km al 6%. Dopo la discesa fino a Mascali di scala la salita di Scorciavacca fino al culmine (10 km al 6.4%). Si ripercorre la discesa precedente raggiungendo Mascali per poi raggiungere Giarre.
Ultimi km
Ultimi km dopo Mascali tutti in leggera salita (circa 2%) praticamente rettilinei con brevi semicurve fino all’arrivo. Rettilineo finale di circa 1 km su basolato (largh. 8 m).
partenza / arrivo
dettaglio salite
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Barcellona Pozzo di Gotto
Panoramica
La città di Barcellona Pozzo di Gotto, nasce dall’unione, decretata nel 1835 per volere di Ferdinando II, Re delle Due Sicilie, delle due antiche contrade di Barcellona e Pozzo di Gotto. Eredita parte del suo nome dalla città catalana per la sua stessa posizione oro-geografica: adagiata tra il mare e la collina. Tra il Mar Tirreno con le isole Eolie, il golfo di Tindari e la città di Milazzo e i suggestivi borghi di Castroreale, S. Lucia del Mela e Novara di Sicilia. In epoca antica nel territorio di Barcellona Pozzo di Gotto esistevano insediamenti sparsi nelle colline, come Pizzo Lando (X sec. a.C.) e Monte S. Onofrio. Negli anni Settanta del XX secolo sono stati messi in luce dalla Soprintendenza i resti, di grande interesse storico-archeologico, di una Acropoli e una Necropoli (IX-VIII sec. a.C.) costituita da tombe a grotticella, proprio nella zona del Monte Sant’Onofrio: la cittadina sicula di “Longane”, dove è stato ritrovato un ‘caduceo bronzeo’ esposto oggi al British Museum di Londra. Numerosi villaggi, alcuni esistenti sin dal medioevo, come la frazione di Gala che contava la presenza di Monaci Basiliani, hanno dato vita successivamente ai centri di Pozzo di Gotto e Barcellona. La costruzione del pozzo, attuata nel 1463 dal nobile messinese Nicolò Goto, può essere considerato l’atto di nascita del casale di Pozzo di Gotto, che da quel gesto iniziale e dal suo artefice ne trasse il nome. La costruzione, a partire dal 1595, della Chiesa di San Sebastiano( Basilica) costituisce la vera e propria nascita di Barcellona. Barcellona e Pozzo di Gotto sono separati dal torrente Longano.
Gastronomia
Granite al caffe, limone, pesca, fragola, more con brioche cu tuppu. Gelati, piccola pasticceria, Riso nero realizzato con cioccalato fondente e scorze di arancia, succhi di agrumi e frutta candita, limoncello, arancini, focaccia, pesce azzurro, totani e calamari, pesce spada, polpi, melanzane ripiene, pesce stocco a ghiotta, involtini di carne, di pesce e di verdure ecc.
La ciaurrina (o giaurrina): impasto caramellato a base di miele, a forma di treccia tipico di Barcellona Pozzo di Gotto. Essa si prepara tradizionalmente per la festa di San Sebastiano, patrono della Città, che si celebra il 20 gennaio.
Giarre
Panoramica
Il toponimo, secondo l’ipotesi più accreditata, deriva dal fatto che Giarre nacque come fondaco ovvero come luogo di raccolta merci: le “giare” erano appunto i recipienti, situati nella stazione di posta ma in generale nei magazzini, che servivano a contenere vino, olio, cereali e legumi.
Giarre ha una storia relativamente recente, essendo passati poco meno di due secoli dalla sua fondazione come unità amministrativa. Tuttavia i primi insediamenti urbani risalgono all’epoca in cui il territorio apparteneva alla Contea di Mascali, proprietà dei Vescovi di Catania.
Le prime case, coloniche e rurali, sorsero intorno al 1550, periodo in cui Giarre non era altro che il cosiddetto “fondaco delle giarri”, un territorio pianeggiante e ricco d’acqua ma infestato da una folta boscaglia.
La trasformazione del territorio avvenne ad opera dei Vescovi proprietari che concessero le loro terre in enfiteusi per lo più ad acesi e messinesi. In poco più di un secolo i grandi possedimenti incolti divennero luogo di pregiate colture. Nacquero così le due piccole comunità di Giarre e Riposto.
Giarre acquistò una sempre maggiore importanza economica. Il suo cammino fu inoltre agevolato dallo spostamento verso il mare della strada consolare a causa del terremoto del 1663: fino a quel momento, infatti, Giarre era tagliata fuori dal transito per Catania e Messina.
Nel 1784 fu costruita una strada che dal centro di Giarre giungeva fino alla marina di Riposto da cui le merci partivano per i porti del Mediterraneo.
Nel 1815 il Parlamento siciliano concesse l’autonomia amministrativa. Tutti i quartieri, eccetto Nunziata, rimasero uniti a Giarre. Bisognava ancora risolvere la questione dell’autonomia commerciale che la classe dirigente di Riposto rivendicava. Nel 1841 Riposto e Torre si staccarono da Giarre. Nel periodo fascista (1939) Giarre e Riposto vennero nuovamente unificate sotto il nome di “Ionia” e nel 1945, con decreto luogotenenziale, furono nuovamente divise e ripresero i loro vecchi nomi.