altimetria
planimetria
info tecniche
Percorso
Tappa molto mossa altimetricamente, senza salite particolarmente impegnative, ma segnata da susseguirsi di salite e discese più o meno lunghe con due soli attraversamenti cittadini. Primo attraversamento a Canicattì con carreggiate ristrette in alcuni tratti e secondo, più agevole, a Caltagirone in cima a una breve salita dove verrà assegnato il Traguardo Volante di giornata. Finale tutto leggermente a salire fino a Piazza Armerina.
Ultimi km
Ultimi 3 km con una breve salita che porta all’abitato di Piazza Armerina (media 5%) per arrivare agli ultimi 1500 m praticamente rettilinei caratterizzati da due ondulazioni che portano agli ultimi 200 m in piano. Retta di arrivo larga e asfaltata.
partenza / arrivo
ultimi km
crono tabella
info turistiche
Città di:
Realmonte
Panoramica
Realmonte, in provincia di Agrigento, è un piccolo centro poco distante dalla costa. Il suo nome deriva dal latino medievale “Mons Regalis”, che significa Montagna del Re. Il primo borgo venne fondato nel XVII secolo, per volere del nobile feudatario don Domenico Monreale, che lo fece edificare a qualche chilometro dal mare per motivi di sicurezza.
Tra i secoli XVIII e XIX, la giurisdizione del casale, fu esercitata dalla nobile famiglia degli Alimena, duchi di Castrofilippo, i quali si occuparono anche del suo sviluppo economico e artistico.
Ph. Credits Paolo Barone
Gastronomia
Le pietanze della cucina tipica realmontese sono a base di ortaggi coltivati in collina e in pianura, cibi semplici basati sui prodotti della terra o rivisitati dagli chef per la preparazione dei menù dei ristoranti più rinomati. Pietanze consigliate: Cuddriruna, Nmugliulati, Coddra chi sardi, Minestri e Pasta di Muntirriali, Cacateddri, Brioscia ca granita di limuna, Gelatu a pezzu. A meno di mezz’ora d’auto, raggiungiamo Raffadali per assaggiare il famoso pistacchio DOP.
fonte: livingagrigento.it/ – Libero Consorzio Comunale di Agrigento
Ph. Credits Paolo Barone
Punti di interesse
Il territorio, posto sul mare, è ricco di splendide spiagge sabbiose, come quelle del Lido Rossello e Punta Grande; si tratta di piccole calette sabbiose a ridosso di suggestive falesie gessose a picco sul mare, separate l’una dall’altra da promontori scolpiti dal vento e dal mare, costituiti dalla stessa arenaria gialla con cui furono costruiti i templi dorici di Agrigento. Il mare che bagna le spiagge è turchese, cristallino e trasparente, meta per gli appassionati di immersione.
Il territorio comprende anche zone costiere rocciose, tra cui è ormai nota in tutto il mondo, la splendida Scala dei Turchi. La sua roccia è di marna tenera, calcarea, argillosa e di un bianco accecante. La natura, da grande artista, ha lavorato questa materia nel tempo, rendendola morbidamente sinuosa con l’aiuto del mare e la brezza salmastra, formando terrazze e smussando ogni angolo. Il mare, approfittando di questo bianco sfavillante, sfoggia i suoi azzurri più intensi. Una curiosità: il nome Scala dei turchi sembra derivare dal fatto che anticamente le navi dei predoni arabi e turchi trovavano riparo in questa baia.
Ma il territorio comprende anche luoghi ricchi di storia e archeologia dal fascino unico. Spiccano la Torre di Monterosso, una volta luogo di avvistamento delle pericolose navi saracene, e il sito archeologico della Villa Romana di “Durrueli”.
Il Teatro Costabianca, edificato alla fine degli anni ’80, si trova ai piedi della Baia di Capo Rossello. La struttura, a cavea greca e di impianto tipicamente segestano, gode di uno spazioso palcoscenico e di una particolare acustica che riproduce sonorità ed effetti tipici degli antichi teatri Greci. In estate vi si svolgono eventi musicali, teatrali e spettacoli di ogni genere.
Non distante dal centro abitato, all’interno dell’antichissima Miniera di salgemma (giacimento formatasi circa 6 milioni di anni fa e, adesso, una tra le più importanti fonti d’estrazione di sale presenti in Sicilia) vi è la Cattedrale di Sale. Un vero “tesoro” a meno 100 metri sotto la superficie ed a 30 metri sotto il livello del mare. La struttura, ricavata dagli stessi minatori scolpendo direttamente la roccia salina, può ospitare fino a 800 posti a sedere. È proprio qui che viene celebrata, il 4 dicembre di ogni anno, la messa di Santa Barbara, protettrice dei minatori. All’interno della Cattedrale troviamo bassorilievi scolpiti nelle stesse pareti di sale.
Ph. Credits Paolo Barone
Piazza Armerina
Panoramica
La cittadina di Piazza Armerina, in provincia di Enna, situata nel verde dei boschi che le fanno da cornice, è famosa nel mondo per il patrimonio storico e archeologico.
Ph. Credits Giuseppe Di Vita
Gastronomia
Tantissimi sono i prodotti della zona dell’ennese, da assaggiare assolutamente, prodotti con marchio I.G.P. e D.O.P. per l’eccellenza e la tipicità.
Solo per citarne alcuni: il Piacentinu ennese, la Provola e Supprissata di Nicosia, la Vastedda cu’ Sammucu di Troina, la Mostarda di Ficodindia di Gagliano, le Cassatelle di Agira, il Tortone di Sperlinga, i Buccellati Ennesi, la Lenticchia nera, la Pesca settembrina di Leonforte, lo Zafferano Ennese, l’olio delle colline Ennesi, la Pagnotta del Dittaino, la Mandorla Vinciatutti.
Ph. Credits P. Fundrisi & Paolo Barone
Punti di Interesse
Il pregevole estro artistico lo troviamo anche negli edifici religiosi, come il Gran Priorato di Sant’Andrea, la più antica chiesa di Piazza Armerina e una delle più interessanti opere del medioevo siciliano. Ma è con la bellezza delle tele e degli affreschi del Borremans, riportati di recente allo splendore ancestrale, custoditi nella Chiesa di San Giovanni, che si tocca la massima espressione pittorica della città.
Passeggiando per il centro abitato, scendendo e salendo per i vicoli che caratterizzano il borgo antico, è possibile scoprire ancora architetture rinascimentali e barocche di indiscusso valore.
Raggiungendo la Piazza Duomo si arriva nel cuore più alto ed antico della città, dove si può ammirare la Cattedrale che si erge con la sua imponente cupola e il Palazzo Trigona, maestoso edificio costruito dalla stessa Famiglia.
A pochi passi da lì, la Pinacoteca Comunale e altri musei che non deludono certamente chi sceglie di fare una passeggiata per il centro storico gustando, nel frattempo, le specialità della gastronomia e pasticceria locale.
Dal 12 al 14 Agosto di ogni anno si svolge il Palio dei Normanni, rievocazione storica dell’ingresso, nell’antica città di Plutia, delle milizie normanne per liberare la popolazione cristiana dal giogo dei saraceni. La manifestazione si svolge in tre giornate e coinvolge circa 600 figuranti tra dame, notabili, cavalieri e truppe normanne guidate dal Conte Ruggero il Normanno, tutti in costume medievale che sfilano per le vie della città. Il momento clou dell’evento è la Quintana, l’avvincente giostra equestre, tra i 4 quartieri della città che si contendono il Palio.
Attraversare le numerose stanze e i lunghi corridoi della Villa Romana del Casale equivale a catapultarsi nell’antica Roma. La villa dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’Umanità è un’opera maestosa per dimensione e pregio, con i suoi eleganti mosaici distesi su oltre 3500 mq di pavimenti, le cui raffigurazioni lasciano immaginare come si svolgeva la vita alla fine del III d.c.
Ph. Credits Giuseppe Di Vita & Paolo Barone